Cos'è l'ansia?
L'ansia è considerata “paura senza oggetto, in quanto è un'iperattivazione psicofisica provocata da una costante minaccia di un pericolo imminente, sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti".
L’ansia è un’emozione naturale di per sé utile all’adattamento. Una certa quota di ansia è dunque utile nella quotidianità, ma, in alcune situazioni, quando è eccessiva può bloccare l’individuo, trasformarsi in panico, in una parola, può diventare patologica.
L’ansia può essere espressione di un conflitto interno che va indagato per poi essere rielaborato: essa può rappresentare un segnale in risposta al quale l’Io mette in atto delle difese per impedire che pensieri e sentimenti inaccettabili giungano alla consapevolezza.
In generale l'ansia si può definire come la conseguenza della sottostima delle proprie capacità di gestione di un evento e da una sovrastima della difficoltà dell’evento stesso. agisce rendendo il soggetto consapevole dei propri pensieri disfunzionali e riducendone nel concreto lo stato di preoccupazione.
Non solo: il lavoro si focalizza anche sull’aumento delle capacità di tollerare l’incertezza e sull’analisi della reale probabilità che si possano manifestare gli eventi negativi temuti. Inoltre, durante la terapia ci si occupa di circoscrivere e affrontare il rimuginio, a favore dell’implementazione di stili di pensiero maggiormente funzionali, come il problem solving.
Vengono poi discussi vantaggi e costi delle strategie di controllo, solitamente applicate a diversi ambiti, con lo scopo di contenere l’ansia, e vengono apprese nuove abilità per sostenere e regolare le emozioni negative.